Nata a Pistoia, il 24 marzo 1896, Gianna Manzini si trasferisce a Firenze con la madre in seguito alla separazione de genitori, dove frequenterà i corsi di Letteratura all’Università di Firenze, per poi laurearsi con una tesi su Pietro Aretino. Esordisce nel 1928 con Tempo innamorato, attirando l’attenzione di Emilio Cecchi e André Gide. Dopo aver iniziato a collaborare con la rivista «Solaria» – e entrata in contatto con personalità quali Arturio Loria, Alessandro Bonsanti, Giuseppe De Robertis, Eugenio Montale – viene inserita, nel 1930, nell’antologia Scrittori Nuovi, curata da Enrico Falqui e Elio Vittorini (unica donna a farne parte). Abbandona Firenze e, nel 1933, si trasferisce a Roma, per poi fondare con Falqui la rivista «Prosa», oltre a tenere una rubrica fissa su «La Fiera Letteraria». Nel 1956, con il romanzo La Sparviera, vince il Premio Viareggio; mentre con Ritratto in piedi (1971) si aggiudicherà il Premio Campiello. L’ultimo volume di racconti è Sulla soglia, uscito nel 1973.
Muore a Roma il 31 agosto del 1974.


(Fonte immagine: http://www.libriperduti.it/wordpress/wp-content/uploads/2014/03/2134699-gianna_manzini_nel_1940.jpg)